Teatri di Siena

Luogo

Teatro dei Rinnovati, Siena

Data

11 Dicembre, 2024
Ore 21.00

Durata

Abbonamento

SIENA IN OPERA

SUOR ANGELICA

Opera in un atto di Giacomo Puccini; libretto di Gioachino Forzano, all’interno del progetto Regeneration opera. Prima rappresentazione 1918.

L’opera
Opera facente parte del celebre Trittico pucciniano, insieme a Il Tabarro e Gianni Schicchi, Suor Angelica è un atto unico di straordinaria intensità e vividezza. La musica raffinata di un Puccini ormai maturo racconta con semplicità e passione le vicende di una giovane donna reclusa in convento dalla famiglia per espiare e riparare a un grave scandalo. La preghiera giornaliera delle suore, alternata ai lavori di cura quotidiani, viene interrotta dalla visita dell’austera Principessa, zia della protagonista, che porta alla nipote una tragica notizia: il figlio della giovane, nato sette anni prima, motivo dello scandalo e della monacazione coatta, è morto in seguito a un grave malattia. Suor Angelica, non resistendo al dolore, rapita da uno stato di profonda meditazione, si lascia morire, accompagnata dal canto delle consorelle e dalla visione salvifica della Vergine con il Bambino. Come nello stile di Regeneration opera, l’opera lirica è inserita in uno spettacolo dal concept completamente nuovo, inaugurato da AMAT nel 2022, che usa varie forme di espressione artistica: testi narrativi, graphic novel, scenografie proiettate, effetti sonori. L’esecuzione dell’opera di Puccini è preceduta da un prequel inedito, che illustra l’antefatto della vicenda e introduce all’opera.

All’interno del progetto Regeneration opera di AMAT

Note di Regia

Appunti per una messinscena
Della Suora Angelica esiste la partitura autografa di Puccini datata 25 luglio 1917. Sappiamo che Puccini comincia a lavorare all’opera nel febbraio 1917. La prima rappresentazione è del 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York. Iginia Puccini, sorella di Giacomo, fu una suora agostiniana, prese i voti con il nome di suor Giulia Enrichetta presso il Monastero della Visitazione di Lucca di cui fu superiora per cinque volte. I due fratelli erano molto uniti e Giacomo si recava spesso al Monastero ad incontrare la sorella. Durante questi incontri pare che Iginia raccontasse al fratello la vera storia di una suora (che aveva direttamente conosciuto), di nobile nascita, costretta a prendere i voti dopo una relazione amorosa contrastata dalla famiglia, che aveva visto anche la nascita di un figlio, strappatole dal seno in tenerissima età. Probabilmente questo racconto ispirò Puccini per la composizione di Suor Angelica. Il periodo in cui Iginia avrebbe potuto ascoltare direttamente la storia di questa suora sfortunata, poi raccontata al fratello, va dal 1863 (quando Iginia era educanda) alla fine del 1916 quando il compositore mise mano all’opera. Puccini, però, nel libretto scritto con Forzano, sposta in un ‘600 ricco di riferimenti manzoniani (come non pensare a Gertrude, la Monaca di Monza e ai conventi intesi non come luoghi di fede e di devozione, ma di reclusione), una storia assai più attuale. La storia d’amore tra la sventurata suora e il suo amato, che nella Suor Angelica non viene sviluppata, è documentata da un epistolario (consegnato da Iginia, alla quale era stato affidato dalla sfortunata suora, a Giacomo e ritrovato recentemente tra le sue carte). Questo costituisce l’antefatto all’Opera, un vero e proprio prequel, che verrà rappresentato in forma di un racconto epistolare corredato dalle tavole pittoriche del Maestro Spartaco Ripa. Sulla scia di queste supposizioni, e suggestioni la nostra scena si apre all’interno di un convento della Marca Trevigiana, nel maggio del 1917, durante il Primo conflitto mondiale. Il piccolo monastero, ove è reclusa Suor Angelica, si è trasformato, dopo essere stato semidistrutto dai bombardamenti austriaci (durante la terribile Strafexspedition) , in un ospedale da campo, dove sono ricoverati gravi feriti di guerra. Del convento sono rimaste intatte due bifore sul fondo e un Cristo pantocratore ligneo combusto dal fuoco. Le suore, trasformate per necessità in improvvisate infermiere, assistono i feriti muovendosi instancabilmente tra i sacchi di sabbia distribuiti come in una trincea. Angelica, esperta di erbe medicamentose , in assenza di medicinali, allevia come può la sofferenza dei feriti. In questa concitata quotidianità, dove si concentra tutta l’epica delle donne in guerra nel Veneto e nel Friuli invaso, in un giorno come tanti, si consuma l’intero dramma della protagonista.
Sergio Basile

Incontro con il pubblico

Museo del Santa Maria della Scala
7 dicembre ore 17.30

VI PRESENTO ANGELICA
Il regista Sergio Basile parla della sua messa in scena e del suo particolare lavoro di regia, che scava nella storia e nell’immaginario novecentesco. Partendo dalla documentazione relativa ai “fantomatici” epistolari di Puccini con la sorella suora, che è stata la fonte ispiratrice della storia, il prequel, che utilizza anche la forma della graphic novel, illustra l’antefatto della vicenda con un’operazione che parte da alcuni fatti di cronaca coevi e da un’indagine approfondita delle fonti, restituendo una ricostruzione dove il vero, il probabile e il verosimile si fondono in una vicenda ricca di fascino e di storia. Fondamentale e stimolante anche la collaborazione attiva tra il regista e una classe del Liceo Galileo Galilei di Siena. Il soggetto del prologo è stato creato dai ragazzi, attraverso la scrittura di un racconto epistolare, che a breve diventerà anche un podcast.

Crediti

Unconventional Orchestra di AMAT
Concetta Anastasi – Arrangiamento e Direzione
Sergio Basile – Regia
Spartaco Ripa – Tavole illustrate
Scene a cura della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze
Samuele Batistoni – Disegno luci
Con Cristina Rosa, Irene Zas, Francesca Lazzeroni, Costanza Renai, Keren Or Davidovitch, Anastasia Egorova, Gioia Pucci, Alex Normanno, Sara Michelassi, Emma Alessi Innocenti, Unione Corale Senese “Ettore Bastianini”, Beatrice Rincicotti, Francesco Perinelli. Maestro collaboratore Claudia Gori.
Costumi Gewandhouse
Attrezzeria Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Si ringrazia il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze per la collaborazione all’allestimento con la collaborazione della Classe V E del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Siena.

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