Teatri di Siena

Luogo

Teatro dei Rinnovati, Siena

Data

12 Gennaio, 2024
ore 21
13 Gennaio, 2024
ore 21
14 Gennaio, 2024
ore 17

Durata

90 minuti

Abbonamento

META

RISATE DI GIOIA. Storie di gente di teatro

Luogo

Teatro dei Rinnovati, Siena

Data

12 Gennaio, 2024
ore 21
13 Gennaio, 2024
ore 21
14 Gennaio, 2024
ore 17

Durata

90 minuti

Abbonamento

META

Come erano gli spettacoli del passato? Come risuonavano le voci? Come erano i gesti? E le prove? Quali le fatiche e il fascino del teatro di un tempo? E il pubblico?

In queste e altre appassionate domande, è racchiuso il senso di questo lavoro. La notte di Capodanno, in un teatro abbandonato, due attori senza nome e senza successo, innamorati del loro mestiere pur essendo solo due ‘comparsoni’ tra centinaia di altri, rimangono stregati. Immaginano di sentire i bisbigli e i sussurri di chi passò prima di loro. Alcuni antenati appaiono e se ne vanno, altri si fermano. Artiste e artisti di ieri, famosi e dimenticati, girovaghi e vitali, idealisti e cialtroni, raffinati e appassionati, ci conducono tra camerini e palcoscenici di Ottocento e Novecento, sfiorando le luci del varietà fino ad affacciarsi al cinema. Attraverso studi preziosi, biografie, autobiografie, lettere e memorie di gente di teatro emergono le radici di un’arte che sia al centro della vita sociale, culturale e politica delle comunità. Entriamo in un mondo dove il legame tra il pubblico e la gente di teatro è forte, dove si illuminano le antiche radici di un patto. 



Note di Regia

Un giovane attore pesta i piedi e con rabbia chiede: perché non posso vedere gli spettacoli del passato? A questa domanda noi ne aggiungiamo altre: perché non possiamo essere presenti alle prove di Eleonora Duse? Quali erano fascino e miserie degli attori ottocenteschi, i gesti e la voce degli attori dell’antica Grecia? Come recitavano gli istrioni della Commedia dell’Arte che capovolgevano il mondo, e quelli del varietà, dell’avanspettacolo? Potremmo vedere per un attimo, solo per un attimo, una sala affollata al lume di candela? Anche noi pestiamo i piedi, come gli innamorati abbandonati e gli archeologi perduti tra le rovine, come la gente di teatro privata del teatro. 

In queste domande, accorate, appassionate, illogiche, è racchiuso il senso di questo lavoro ispirato a testi storici, saggi, documenti, biografie, autobiografie e lettere di gente di teatro. 

Ci facciamo trasportare nel teatro di ieri, cuore pulsante della società, così vicino eppure già lontanissimo. Gli artisti del passato, una comunità girovaga e vitale, cialtrona e appassionata, ci conducono per mano tra camerini, palcoscenici, alberghi e trattorie, ci fanno incontrare primi attori, mattatori, primedonne, servette, generici, portaceste, suggeritori, fino ad arrivare alle luci del varietà e ai set del cinema e della televisione. Entriamo in un mondo dove il legame tra il pubblico e la gente di teatro è forte, dove sono illuminate le sue più antiche radici. 

Una delle immagini che ci guida è quella della scena finale di Risate di gioia di Mario Monicelli, film meraviglioso e sfortunato al botteghino, che ci tramanda i volti di Anna Magnani e Totò per un’unica volta insieme. Sono Gioia Fabbricotta detta Tortorella e Umberto Pennazzuto detto Infortunio, due ‘comparsoni’, artisti scalognati, generici senza fortuna addobbati con lustrini, frac e pagliette: continuano a sognare la gloria e l’arte. La maschera di Anna Magnani porta i segni della tragedia greca e del varietà, quella di Totò ricorda i comici dell’arte e un surreale e sghembo fool. Sanno interpretare qualsiasi cosa gli si chieda, rendendola sorprendente e nuova e allo stesso tempo antica. ‘Sono gli attori’, come dice con un sospiro Monicelli, ‘sono quelli che capiscono e lo sanno fa’. 

Tra le ombre, il Principe de Curtis quasi cieco e Anna Magnani con la sua pelliccetta sussurrano: lui, ‘Signori, signori! Noi siamo degli artisti, sa?!’ e lei, come nel finale del film Roma, ‘A Federì… nun me fido!’.

Siamo in un teatro addormentato che assomiglia a quello, chiuso da decenni, nel quale siamo entrati molti anni fa restando incantati, a quelli rimasti chiusi nella nostra storia recente. Chi lo abita? Cosa succede fuori? Sono tutti sintonizzati sui nuovi dei? C’è qualcuno che li ascolta?

Nonostante la corsa veloce del nostro tempo, nonostante i silenzi siano spesso sovrastati dalle urla, basta guardare sotto la superficie delle cose per ritrovare intatta, come allora, la potenza del teatro, che trasforma e rivela. Cerchiamo suono, immagini e incanto di un patrimonio della tradizione che dimostra intatta la sua sovversiva vitalità. 

Elena Bucci



Incontro con il pubblico

L’incontro con il pubblico si terrà sabato 13 gennaio alle ore 18, presso il foyer del Teatro dei Rinnovati. L’incontro avverrà all’interno del progetto “Casateatro“, realizzato con i Soci UniCoop Firenze.

Per prenotazioni: comunicazione@teatridisiena.it

Crediti

Da un’idea di Elena Bucci                              
Drammaturgia, Scene, Costumi, Interpretazione, Regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
Drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti        
Disegno luci Max Mugnai
Tecnico luci Daria Grispino
Macchinista Rocco Andreacchio
Assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri
Collaborazione ai costumi Marta Benini, Manuela Monti



Produzione Centro Teatrale Bresciano, Le belle bandiere.
In collaborazione con Fondazione Campania dei Festival / Campania Teatro Festival
Con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi

Ispirato alle opere: 

Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto, Antologia del grande attore di Vito Pandolfi,
Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro.     



 

 



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