“Pagine di legalità”, questo il nome della rassegna letteraria che si terrà a Siena presso il Teatro dei Rozzi a partire dal 26 ottobre, avente come oggetto il tema della lotta alle mafie, vista e analizzata da varie prospettive. Cinque gli appuntamenti complessivi da ottobre 2023 a febbraio 2024.
I principali protagonisti, magistrati, giornalisti, scrittori, incontreranno la cittadinanza senese presentando i loro libri ma, soprattutto, portando la loro esperienza e testimonianza quale contributo per aiutare a fare chiarezza su tematiche troppo spesso
non sufficientemente trattate dalla stessa stampa o fatte addirittura oggetto di mistificazione. La rassegna, nasce da un progetto del Comune di Siena in collaborazione con la sezione senese del Movimento Agende Rosse e con il patrocinio di Avviso Pubblico.
Pagine di legalità: gli appuntamenti
Primo appuntamento giovedì 26 ottobre ore 18 presso il teatro dei Rozzi con la presentazione del libro “Il Patto sporco e il Silenzio” scritto da Nino di Matteo, attualmente Sostituto Procuratore Antimafia presso DNA a Roma, già Componente togato del Consiglio superiore della Magistratura, Pubblico ministero a Caltanisetta e Palermo, titolare del processo sulla trattativa Stato Mafia. Coautore del libro, Saverio Lodato, giornalista e saggista, rappresenta uno dei piu autorevoli giornalisti e scrittori di Mafia e Antimafia, autore di numerosi libri sul tema. Scrive su Antimafia duemila. Farà da moderatore dell’incontro Aaron Pettinari, Capo redattore della Rivista Antimafia duemila, rivista on line in prima linea con le sue inchieste e articoli sulla lotta alle mafie e criminalità organizzata.
Interverrà all’evento Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino ucciso in Via d’Amelio nel 1992 insieme agli uomini della sua scorta. Salvatore Borsellino, fondatore del Movimento Agende Rosse, rappresenta la vera anima e il motore dell’intero Movimento, impegnato a ricercare la verità sui tragici fatti del 1992 e non solo, insieme ai tanti volontari
che da tutta Italia ne condividono e sostengono il percorso.
“Il Patto sporco e il silenzio”, rappresenta una lettura, attraverso le parole del Giudice Di Matteo, di vicende che hanno scosso l’intero Paese e che sono state oggetto di depistaggi e tentativi di rimuoverli dalla memoria storica delle cronache italiane. Dall’attentato a Lima, Falcone, Borsellino, l’attentato dei georgofili a Firenze, e altri atti efferati che hanno sparso sangue in Sicilia e nel resto della penisola.
Secondo appuntamento 8 novembre ore 18 nel foyer dei Rinnovati con la presentazione del libro “Luigi Ilardo – Omicidio di Stato” di Anna Vinci, scrittrice, con la presenza di Luana Ilardo, figlia luigi Ilardo, una testimonianza molto importante per capire meglio il profilo di un mafioso diventato vittima di un omicidio di Stato. Luigi Ilardo è stato un uomo di Mafia, e non un mafioso qualsiasi, bensì vicecapo mandamento, questo è vero, ma il percorso che a un certo punto della sua vita ha poi intrapreso è stato per certi aspetti unico e gli consente con buon diritto di essere inserito tra le pagine di legalità che questa nostra rassegna vuole sfogliare. Ucciso da cosa nostra, da mani mafiose, per commissione dei capi di cosa nostra (tra questi Piddu Madonia uno dei primi uomini della cupola, uomo di Bernardo Provenzano) e killer mafiosi , ma con un input dello Stato che voleva la sua morte perché stava per rivelare nomi e particolari che avrebbero coinvolto personaggi delle istituzioni, attori protagonisti nella vicenda della trattativa Stato mafia.
L’incontro verrà moderato da Stefano Baudino, giornalista e scrittore esperto di Mafia e profondo conoscitore della vicenda Ilardo.
Il terzo appuntamento, in data da definirsi, vedrà presente a Siena il dottor Nicola Gratteri, tra i magistrati piu esposti nella lotta alla ndrangheta, per molti anni a capo della Procura di Catanzaro e da questo mese nuovo Procuratore della Repubblica di Napoli.
Nicola Gratteri sarà presente insieme al professor Antonio Nicaso, giornalista, autore di diversi libri tradotti in varie lingue, tra i massimi esperti di ndrangheta. Verrà presentato il libro “Fuori dai confini” un libro che consente di cogliere la portata dell’ambito di operatività e azione della ndrangheta calabrese per la quale una guerra, o una pandemia non rappresentano una minaccia o un rallentamento bensì offrono nuove opportunità di business. Gli autori coniugano le loro rispettive esperienze per sdoganare la ndrangheta da un ambito prettamente locale o addirittura rurale di una volta, mettendo in evidenza la portata globale che va appunto fuori dai confini.
Il quarto appuntamento, giovedì 18 gennaio 2024, colorerà di rosa la rassegna con la presentazione del libro “Donne e Antimafia -dieci coraggiose protagoniste della lotta alla Mafia” a cura di Valeria Scafetta e Avviso Pubblico. L’autrice racconta nel libro storie di alcune delle tante donne che, a vario titolo e con vari ruoli, sono impegnate civilmente e professionalmente per prevenire e contrastare i fenomeni mafiosi e corruttivi. Angela Altamura, dirigente della Divisione anticrimine della questura di Roma, la giudice Paola di Nicola o il sostituto procuratore Maria Monteleone entrambe attive nel contrastare la violenza contro le donne. Romana Roman la barista che ha denunciato alcuni appartenenti al clan delle periferie romane o Suor Carolina Iavazzo, la più stretta collaboratrice di Don Puglisi ora trasferitasi a Bovalino in Calabria dove ha fondato il Centro Don Puglisi. L’incontro sarà moderato dal giornalista Roberto Rossi e vedrà presenti sul palco alcune delle principali protagoniste delle storie raccontate da Valeria Scafetta.
L’ultimo appuntamento sarà a febbraio 2024 e vedrà ospite Sigfrido Ranucci, tra i piu noti giornalisti di inchiesta autore di un libro “Il Patto. La trattativa tra Stato e Mafia nel racconto inedito di un infiltrato”. Un libro datato, ma di grande attualità, la cui forza sta nel fatto di essere una narrazione di fatti, una storia vera che nasce nel 2008 quando Ranucci incontra il dottor Di Matteo che gli racconta di avere tra le mani una inchiesta molto importante che riconduce ancora una volta alla questione del Patto intercorso tra alcune parti delle istituzioni statali e la Cosa Nostra.
Quello di Agende rosse è un Movimento che nasce successivamente alla morte del Giudice Paolo Borsellino e prende il nome proprio da quella agenda di colore rosso, regalata dall’Arma dei Carabinieri al giudice che, dopo la morte del suo amico nonché
collega Giudice Falcone, vi annotava tutti quei dati, notizie e elementi che potevano essere utili per risalire a mandanti e esecutori dell’attentato di Capaci.
L’agenda e il suo colore hanno dato il nome al Movimento fondato da Salvatore Borsellino e rappresenta il simbolo di una verità da ricercare, affinché sia fatta piena luce sulla strage di via D’Amelio e su quelle zone buie, popolate da atteggiamenti di connivenza, collusione e mistificazione dei fatti accaduti, ove , spesso, coprotagonisti sono risultati essere esponenti della mafia e componenti deviate del nostro stesso Stato.