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LO ZOO DI VETRO
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Amanda ha cresciuto i suoi due figli da sola, dopo che suo marito li ha abbandonati. La donna, volitiva ed energica, viene dagli Stati del Sud, dove era ammirata per la sua bellezza, e prova ancora rimorso per aver lasciato tutto e aver seguito suo marito. Il suo rapporto con Tom e Laura oscilla tra il tenero e l’eccessivo; in particolare la donna si preoccupa del futuro di Laura, resa zoppa da una malattia e pertanto introversa e chiusa: ella si è chiusa in un mondo di illusioni e passa tutto il suo tempo ad ascoltare vecchi dischi, leggere romanzi e soprattutto accudire una collezione di animaletti in vetro. Anche Tom, che lavora in una fabbrica di scarpe per mantenere Laura e Amanda, non sopporta la vita noiosa e banale che conduce (nonché la morbosa presenza della madre); egli tenta senza successo di diventare un poeta, e cerca conforto recandosi al cinema a tutte le ore della notte per vivere delle avventure almeno con la fantasia. Questo scatena l’ansia di Amanda, che teme suo figlio sia alcolizzato come il padre. Un giorno Amanda scopre che Laura, a causa della sua timidezza, ha lasciato il corso da segretaria che stava seguendo. In passato era accaduta la stessa cosa per il liceo. La donna diventa allora ossessionata dall’idea di trovarle un marito che le garantisca un futuro sereno; la ragazza non ha però alcun interesse nel trovare eventuali corteggiatori, così sua madre prega Tom di trovarle un pretendente. Per liberarsi dalle pressioni di sua madre, Tom invita così Jim, un amico di vecchia data e suo collega. Amanda si dedica completamente all’allestimento della cena; quella sera però Laura riconosce in Jim altri un ragazzo che ai tempi del liceo le piaceva moltissimo, così all’arrivo del ragazzo viene soggiogata dalla timidezza e non riesce nemmeno a sedersi con gli altri a cena. Durante la cena, improvvisamente la luce va via (Tom si è così disinteressato alla famiglia che aveva scordato di pagare la bolletta). Con uno stratagemma Amanda riesce a fare in modo che Laura e Jim rimangano da soli al buio. I due ragazzi si trovano così a parlare a lume di candela, e pian piano Jim riesce a vincere la ritrosia di Laura, che gli confessa quanto lui le piacesse in passato. Jim, con molta tenerezza, dice che i suoi problemi sono causati esclusivamente dalla sua insicurezza, e che lei dovrebbe prendersi maggior cura di sé perché la trova una splendida ragazza. I due si trovano così a danzare insieme, ma con un brusco movimento Jim fa cadere un unicorno di vetro che fa parte della collezione di Laura, spezzandogli il corno. A quel punto lui la bacia, ma subito dopo le confessa di essere già promesso sposo a un’altra donna. Laura gli dona l’unicorno spezzato come regalo di nozze prima di chiudersi in un doloroso silenzio; al ritorno di Amanda e Tom, Jim se ne va. Quando Amanda viene a sapere del fidanzamento di Jim, si infuria con Tom perché ritiene che lui ne fosse fin dall’inizio a conoscenza, e lo caccia di casa. Nel soliloquio finale Tom spiega che dopo quella sera lui abbandonò Amanda e Laura e non tornò mai più a casa, anche se il loro ricordo lo aveva tormentato per tutta la vita; chiede così a Laura di “spegnere le candele”, ossia di lasciare che lui la possa dimenticare. Mentre lui esce, Laura spegne effettivamente le candele che hanno illuminato la scena.
Note di Regia
Sogni, paure, sentimenti, rimorsi, illusioni, “Lo zoo di vetro” è un testo che tocca l’anima e ci ricorda cosa significhi inseguire la propria vocazione. I personaggi di questa storia familiare si muovono intrappolati nel loro simbolico zoo di vetro; i loro sentimenti arrivano come un’onda al profondo delle nostre anime e le loro parole ci attraverseranno il cuore.
Incontro con il pubblico
Seguiranno maggiori informazioni
Crediti
Mariangela D’abbraccio
LO ZOO DI VETRO
di Tennessee Williams
Regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi
traduzione Gerardo Guerrieri
con Gabriele Anagni, Elisabetta Mirra, Pavel Zelinskiy
Musiche originali composte da Stefano Mainetti
Light Design: Pietro Sperduti
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