Il progetto deriva dal più ampio progetto internazionale “Ab Project”, che si è articolato a Siena in un percorso durato due anni e che ha portato in stretta collaborazione il David Glass Ensemble e la compagnia Topi Dalmata, della quale sono state coinvolte sia le registe Silvia Bruni e Margherita Fusi, sia gli adolescenti che partecipano ai corsi di approfondimento.
Queste due realtà, fuse e guidate insieme nel corso dei vari workshop, hanno esplorato ed elaborato le cause della strage di Utoya, della follia di Brevik e dello stigma sociale che condusse ai fatti di sangue. Il progetto, articolato in incontri di approfondimento permanente, è culminato nel 2019 in un primo studio che ha debuttato al teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga.
Lo spettacolo è frutto della fusione fra un testo studiato dai Topi Dalmata, “Risveglio di Primavera” di F. Wedekind, e gli approfondimenti fisici e psicologici guidati da David Glass. Ne emerge una riflessione sul forte disagio giovanile di fronte ad una fredda società adulta. Il lavoro non ha voluto concentrarsi, come per gli altri partner internazionali, sugli orrori della strage di Utoya, bensì sulla violenza sociale che può condurre a un tale sconvolgimento. L’isola e la strage diventano, così, l’ennesimo simbolo di uno strapotere oppressivo. Un potere del tutto insensato, che nella migliore delle ipotesi perverte le vite adolescenziali, nel peggiore le distrugge. I protagonisti dello spettacolo, con coreografie di teatro fisico e brani selezionati dal riadattamento testuale, esplorano il conflitto fra mondo adulto e mondo adolescente. Fra potere e rivoluzione, fra mente e cuore.
Foto di Claudia Esposito