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HOKUSPOKUS
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La storia racconta il viaggio di vita di due personaggi archetipici che si ritrovano e formano una famiglia, con le turbolenze, i colpi del destino e i bei momenti che questo percorso offre. Tutto parte da una domanda: come sarebbe un’opera teatrale che inizia con l’inizio di tutto? E soprattutto, come finirebbe? E in fondo, queste creature immaginifiche che ci assomigliano ma non sono noi, sono davvero mortali?
Note di Regia
Come di consueto nei processi di sviluppo degli spettacoli della Familie Flöz, anche HOKUSPOKUS nasce inizialmente da improvvisazioni in cui l’ensemble recita senza maschere e parla anche tra di loro. Di solito, con il procedere delle prove, gli attori scompaiono dietro le maschere e anche il linguaggio viene omesso. Questa volta ci sarà una scatola al centro del palcoscenico, che rappresenterà lo spazio vitale delle figure mascherate e si trasformerà dal paradiso alla casa di famiglia ai luoghi più disparati, mentre i creatori si muoveranno al di fuori di questo mondo e racconteranno la storia attraverso la musica, la manipolazione, il linguaggio (fantastico), il canto e i suoni, le telecamere dal vivo, i disegni o infilandosi nelle maschere. “La storia di HOKUSPOKUS è molto semplice, ma proprio per questo permette di creare molte associazioni personali per tutti gli spettatori”, afferma Hajo Schüler. “Raccontiamo la storia di un percorso di vita di due persone che si trovano e creano una famiglia, con tutte le turbolenze, i colpi del destino e i momenti belli che una vita del genere può offrire – una vita che alla fine sembra giungere alla fine.
Incontro con il pubblico
Seguiranno maggiori informazioni
Crediti
Familie Floz
HOKUSPOKUS
Regia di Hajo Shuler
Con Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’gara, Benjamin Reber, Hajo Shuler, Mats Suthoff, Michael Vogel
Compagnia: Hajo Schuler, Michael Vogel, Familie Floz Gbr