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DIARIO DI UN BRUTTO ANATROCCOLO
Un anatroccolo oltre Andersen che usa la fiaba come pretesto per raccontare una sorta di diario di un piccolo cigno, creduto anatroccolo, che attraversa varie tappe della vita come quelle raccontate nella storia originale, e compie un vero viaggio di formazione alla ricerca di se stesso e del proprio posto nel mondo e alla scoperta della diversità come elemento qualificante e prezioso. La nascita e il rifiuto da parte della famiglia, la scuola e il bullismo, il mondo del lavoro, l’amore che nasce improvvisamente e rapidamente può scomparire anche per cause esterne non riconducibili a noi, la caccia e poi la guerra come orrore inspiegabile agli occhi di chiunque, tappe di un mondo ostile, forse, ma che resterà tale solo sino a quando il nostro “anatroccolo” non sarà in grado di guardarsi negli occhi e accettarsi così com’è, proprio come accade al piccolo anatroccolo della fiaba di Andersen che specchiandosi nel lago scopre la propria vera identità. Non bisogna nascondere le cicatrici accumulate nella vita, perché possono e devono invece diventare il nostro tesoro. Uno spettacolo prezioso che ha portato la compagnia a calcare prestigiosi palcoscenici italiani e stranieri e ad affacciarsi al mondo del teatro e disabilità.
Crediti
Da H.C. Andersen – Factory Compagnia Transadriatica
di Tonio De Nitto
con Benedetta Pati, Francesca De Pasquale, Antonio Guadalupi, Luca Pastore
collaborazione al movimento coreografico Annamaria De Filippi
musiche originali di Paolo Coletta
scene di Roberta Dori Puddu
costruzione oggetti scenici Luigi Conte
costumi di Lapi Lou
sarta Maria Rosaria Rapanà
luci di Davide Arsenio
regia di Tonio De Nitto
una produzione Factory Compagnia Transadriatica